CR7 a due velocità? Tra dubbi e certezze





Una cosa è certa in questo inizio di stagione del fenomeno Cristiano Ronaldo, e cioè le due velocità con le quali si sta esprimendo nella Juve e nella propria nazionale.

Se in queste prime giornate di campionato ci siamo infatti quasi abituati a vedere un CR7 un po' svogliato, a tratti apatico, che spesso sembra voler scendere in campo solo per onore di firma, i numeri e le prestazioni con la nazionale portoghese dimostrano ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, che nessun calciatore sa essere decisivo quanto il fenomeno di Madeira.


Dieci goal nelle ultime cinque partite con la Seleção rappresentano un bottino decisamente più in linea con le aspettative del cinque volte pallone d'oro, fermo invece a quota sei in quattordici gare stagionali con la maglia della Vecchia Signora; ma fatta adeguatamente la tara agli avversari affrontati (ad esempio giocare contro il Lussemburgo o la Lituania non ha esattamente lo stesso grado di difficoltà delle sfide all'Atletico Madrid o all'Inter) quello che mi ha colpito di più sono le prestazioni sviscerate dal numero sette bianconero.

Se con i campioni d'Italia difficilmente quest'anno abbiamo ammirato un Ronaldo scattante e potente nelle conclusioni a rete, l'alieno sembra trasformarsi con indosso la maglia della propria nazionale: i goal realizzati ieri nella sfida di qualificazione agli europei possono tranquillamente racchiudere tutte le doti del fuoriclasse lusitano, concentrando freddezza, astuzia, potenza e classe, che quest'anno i tifosi di Madama hanno potuto ammirare solo a sprazzi.

Che dire poi del famoso ginocchio dolente, che evidentemente ha avuto la capacità di auto-curarsi a meraviglia in appena tre giorni? Sia chiaro, lungi da me mettere in discussione i guai fisici di un atleta, ma posso tranquillamente affermare che in quarant'anni di osservazioni calcistiche questa è la prima volta che noto una trasformazione così radicale di un giocatore non in perfetta condizione fisica in un lasso di tempo così breve.

Ripensando ad una frase attribuita a Giulio Andreotti "a pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina", supportato anche dalle dichiarazioni dello stesso Ronaldo a France Football ("fosse per me giocherei solo con la nazionale e in Champions League") e dal pensiero di illustri giornalisti avvezzi al mondo bianconero come Gianni Balzarini (guardate qui il suo video sulla faccenda), sta crescendo sempre di più il dubbio dentro di me che il fenomeno si stia, consciamente o inconsciamente, preservando per il gran finale di stagione, sicuramente con l'obiettivo Europeo 2020 e nel caso anche fasi finali della Champions League, scegliendo fin da ora di impegnarsi di più in alcune gare piuttosto che in altre.

 Forse dalla prossima gara con l'Atalanta, dopo un adeguato confronto con lo spogliatoio bianconero (e si spera anche adeguate e sentite scuse), Ronaldo tornerà a mostrare i muscoli e deciderà da solo la partita, nel frattempo suggerirei all'addetto alle buste paga della squadra di prendersi qualche giorno di ferie per scaricarsi mentalmente, proprio come CR7 alla vigilia di Lecce-Juve e proprio in coincidenza del click sul bonifico al campione portoghese.
Chissà che magari questo sia lo stimolo del quale sembra aver bisogno per ripartire...

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