Tutti i tifosi bianconeri, o almeno quelli non di primissimo pelo come il sottoscritto, probabilmente ricorderanno l'annata 1994-95 come una delle più belle della recente storia della Vecchia Signora, conclusa con le vittoria in campionato e in Coppa Italia ai danni del Parma (anche se i ducali soffiarono purtroppo ai bianconeri la Coppa Uefa).
Fu una stagione imperniata su un nuovo progetto tecnico voluto fortemente da Umberto Agnelli, affidato all'emergente Marcello Lippi, ex tecnico del Napoli, in rottura con la tradizione del passato targata Giovanni Trapattoni; la dirigenza venne completamente sostituita, instaurando la triade Moggi-Giraudo-Bettega che caratterizzerà per un lungo periodo le vicende bianconere.
Dopo un avvio caratterizzato da alti e bassi con tre vittorie e due pareggi nelle prime cinque partite, la Juventus scese in campo a Foggia per la sesta giornata, venendo sconfitta nettamente per 2-0, seppure entrambi le reti furono viziate da errori arbitrali (Cesari, ora opinionista TV, concesse la prima segnatura ai padroni di casa nonostante Peruzzi avesse bloccato il pallone sulla linea, mentre la seconda rete fu convalidata in seguito ad una gomitata in faccia ricevuta da Ciro Ferrara); Lippi non accampò comunque scuse e pronunciò una frase destinata a cambiare il corso della stagione bianconera:
"Fino ad adesso abbiamo preso gli schiaffi degli avversari, è arrivato il momento di cominciare a darli noi..."
Qualcosa scattò nella testa dei giocatori, e la cavalcata trionfale che si susseguì fin dalla giornata successiva iscrisse quella Juventus negli annali come una delle più vincenti e belle di sempre.
Probabilmente i più attenti tra voi avranno già capito dove voglio andare a parare, riconoscendo le analogie tra quella stagione e la corrente: nuovo allenatore voluto dal Presidente Agnelli, con cambio di filosofia annesso, nuova dirigenza e sconfitta bruciante, che dovrebbe (almeno si spera) dare la scossa all'ambiente.
Certo le similitudini tra le due stagioni vanno ricercate attentamente e in alcuni casi risultano essere un po' forzate, ma anche alla luce di quanto successo la passata stagione al Chelsea allenato da Maurizio Sarri, cresciuto nettamente dalla primavera in poi tanto da concludere l'annata con il trionfo in Europa League, la speranza che la squadra si compatti e trovi finalmente un equilibrio che permetta di fare bene rimane naturalmente viva.
A differenza della formazione di Lippi però, questa Juventus può ripartire dal primo posto in campionato e dagli ottavi di finale della Champions League conquistati dopo un ottimo primo posto nel girone; è vero, quella non perse la Supercoppa del Mondo, ma credetemi, se tutto andrà come logica impone, tra qualche mese non ce ne ricorderemo nemmeno più, sorridendo con compassione di quanti la rimireranno lucidandola in bacheca.
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