I palloni d'oro bianconeri



Cari amici del blog,

in piena tempesta "Pallone d'oro", dopo le clamorose dichiarazioni di Giorgio Chiellini, trattate nell'articolo di ieri e avvalorate in qualche maniera anche dalla conferma del direttore sportivo della Vecchia Signora Fabio Paratici, ho pensato di dare un'occhiata agli annali, per riscoprire quali giocatori bianconeri si siano potuti fregiare negli anni dell'ambito riconoscimento istituito dal settimanale francese France Football.



Sono sei infatti gli juventini capaci di eccellere negli anni in questa speciale graduatoria e, grazie alla tripletta messa a segno da Michel Platini a cavallo tra il 1983 e il 1985, ben otto volte un calciatore del club torinese è stato premiato con il celeberrimo Ballon d'or, in una particolare classifica guidata dal Barcellona con 12 successi (6 solo quelli di Messi) e dal Real Madrid con 11 (a dimostrazione che forse, a ben leggere nelle pieghe della realtà, le parole del capitano bianconero possono trovare un briciolo di fondamento) che vede la Juventus al terzo posto a pari merito col Milan.



Ecco di seguito dunque tutti i giocatori bianconeri nominati Pallone d'oro con le relative annate.



1961 - Omar Sivori



Capocannoniere della squadra con 25 reti e trascinatore dei bianconeri vincitori del Campionato, el cabezon fu il primo italiano (aveva da poco ottenuto lo status di oriundo), e più in generale il primo giocatore della Juventus e della Serie A, a ricevere il premio, giunto alla sua sesta edizione.
In un annata in cui la sua squadra venne eliminata al primo turno dalla Coppa dei Campioni per mano del CSKA Sofia, Sivori precedette in classifica Luis Suarez, vincitore con il Barcellona della Coppa delle Fiere l'anno prima e finalista della Coppa dei Campioni, a dimostrazione che probabilmente le logiche di assegnazione inizialmente erano piuttosto diverse da quelle attuali.
Nella stessa annata in ottava posizione si piazzò un altro juventino, il gallese John Charles.




1982 - Paolo Rossi

Dopo lo strepitoso mundial spagnolo, culminato con la vittoria dell'Italia e con il titolo di capocannoniere della manifestazione, non assegnare il Pallone d'oro al celebre Pablito doveva sembrare troppo agli organizzatori; eppure il centravanti di origine toscana fu indisponibile per buona parte della stagione 81-82, a causa della lunga squalifica ricevuta in seguito allo scandalo del calcio-scommesse mettendo a referto in campionato appena tre presenze ed una rete.
La Juventus conquistò quell'anno il suo ventesimo scudetto, ma fece poca strada sia in Coppa Italia che in Coppa dei Campioni; dietro Rossi si piazzò il francese Giresse, seguito dall'altro neo juventino Boniek, mentre Zoff e Platini conclusero rispettivamente in ottava e nona posizione.

1983 - Michel Platini


Nonostante un inizio difficile e un adattamento tardivo al calcio italiano, le roi riusci comunque a venire fuori alla distanza, aggiudicandosi il titolo di capocannoniere della Serie A, vinta quell'anno, dopo un digiuno di 41 anni, dalla Roma di Nils Liedholm.
Platini iniziò a mostrare tutte le sue eccezionali doti nella seconda parte di stagione, conclusa con la finale della Coppa Campioni disputata ad Atene, malauguratamente persa contro l'Amburgo, ed ottenne il voto di quasi un terzo dei giurati, staccando il secondo classificato, lo scozzese del Liverpool, Kenny Dalglish, di oltre 80 preferenze.
Solo altri due juventini compaiono nella classifica di quell'anno, Antonio Cabrini al 23° posto e Zibi Boniek al trentesimo.



LEGGI ANCHE: JUVE-ATALANTA, LA TOP 5 AFFARI DI MERCATO


1984 - Michel Platini


In un'annata culminata con la vittoria del campionato, della Coppa delle Coppe e dell'Europeo disputato in patria, la scelta per l'assegnazione del Ballon d'or 1984 non poteva che ricadere sul fuoriclasse assoluto dell'epoca, ancora una volta il grande Michel Platini.
Capocannoniere in Italia con venti reti e al torneo continentale con nove, il campione transalpino precedette sul podio l'altro francese Tigana, e il neo "veronese" Elkjaer, mentre il primo degli altri juventini fu nuovamente Cabrini, quattordicesimo.


1985 - Michel Platini

Con il 1985 si chiude l'epoca d'oro di Michel Platini, capace di portarsi a casa il trofeo per ben tre stagioni consecutive, e della Juventus, che seppur protagonista di un campionato deludente (chiuderà al sesto posto) vincerà per la prima volta la Supercoppa Europea (prima squadra italiana avvincere il trofeo) e diventerà campione d'Europa nella tragica notte di Bruxelles; con il terzo successo di le roi Michel , in aggiunta a quello di Paolo Rossi del 1982, Madama porterà a quattro la striscia consecutiva di vittorie di un proprio calciatore nel prestigioso riconoscimento transalpino, record eguagliato solamente molti anni più tardi dal Barcellona nelle annate tra il 2009 e il 2012 con la quaterna di Leo Messi.
Da segnalare anche il quarto posto nella classifica finale di un altro neo juventino, il danese Laudrup, prelevato ad inizio stagione 85-86 dalla Lazio e destinato a diventare uomo scudetto pochi mesi più tardi.


1993 - Roberto Baggio



Il divin codino, ormai diventato capitano e trascinatore dei bianconeri (celebri i primi burrascosi mesi juventini, con tanto di rifiuto a tirare un rigore contro la Fiorentina), conclude una preziosa stagione torinese con la conquista della Coppa Uefa nella doppia finale con il Borussia Dortmund (spettacolari le due reti nella finale d'andata in Germania), dote che convincerà i giurati ad orientare il proprio voto verso il fantasista di Vicenza, preferito al neo interista Bergkamp e al francese Eric Cantona.
In classifica entreranno altri due rappresentanti della Vecchia SignoraAndy Moeller, undicesimo, e David Platt, ventunesimo.
Per chi non avesse fatto in tempo a vivere quelle emozioni, ecco il filmato della finale d'andata tra Borussia Dortmund e Juventus, con la strepitosa prestazione di Roberto Baggio.




1998 - Zinedine Zidane

Uno dei giocatori più completi di tutti i tempi, dotato di tecnica e palleggio sopraffini, capace di interpretare il ruolo di regista, giocare da mediano, da trequartista e all'occorrenza anche da seconda punta, l'attuale allenatore del Real Madrid rappresenta in assoluto quanto di meglio il panorama mondiale potesse offrire in quegli anni.
Campione d'Italia con la Juventus, Zidane raggiunse in quell'anno anche la finale di Champions League, persa contro il Real Madrid grazie alla rete in fuorigioco segnata da Mijatovic, ma soprattutto conquistò con la sua nazionale il primo storico trionfo mondiale nella competizione giocata in casa, realizzando una clamorosa doppietta nella finale con il Brasile. All'ottavo e al diciottesimo posto della classifica finale del Pallone d'oro altri due juventini, rispettivamente Edgar Davids e Didier Deschamps.


2003 - Pavel Nedved

Photo by Olaf Nordwich, cropped by Danyele
[CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)]
Appartiene alla furia ceca Pavel Nedved, attuale vicepresidente del club sabaudo, l'ultimo Pallone d'oro di marca bianconera.
Al termine di una stagione conclusa con la vittoria in campionato e in supercoppa italiana, e con la sfortunata finale di Champions League persa ai rigori contro il Milan (alla quale Nedved non partecipò perché squalificato), il ceco pevalse nei confronti del francese (ex juventino) dell'Arsenal,  Thierry Henry e del milanista Paolo Maldini.
Da segnalare il nono posto di Gigi Buffon, e il tredicesimo del capitano bianconero Alex Del Piero.



ASCOLTA L'ULTIMA PUNTATA DEL PODCAST
DUE UOMINI E UNA SIGNORA




Commenti

Dall'archivio...

Juventus-Cagliari: top 5 affari di mercato

Roma - Juventus: top 5 affari di mercato

Juventus - Fiorentina 3-0: opinioni e pagelle

Eriksen e tutti gli altri grandi colpi di Gennaio: com'è andata?