Roma - Juventus 1-2: opinioni e pagelle






Alla fine il girone d'andata è terminato come molti si aspettavano, ovvero con la Juventus a guardare tutti dall'alto in basso nonostante la stoica resistenza dell'Inter (alla quale va comunque riconosciuto lo straordinario lavoro di Antonio Conte) e la sorpresa della fortunatissima (e aiutatissima?) Lazio.

Madama sbanca l'Olimpico di Roma facendosi bastare i dieci minuti iniziali di superiorità assoluta, nei quali è riuscita a prendere gli avversari per la giacchetta e ad imporre loro la legge del più forte, limitandosi per tutto il tempo restante ad aspettare nella propria metà campo per cercare qualche ripartenza.


Se alla luce del risultato e della classifica sia più opportuno gioire per la vittoria o essere delusi per quello che sembra un altro, inaspettato, passo indietro a livello di gioco, è una scelta obiettivamente non così facile da fare, ma la valutazione non può comunque scindersi da quanto affermato ieri sera da Maurizio Sarri in conferenza stampa, quando molto candidamente ha ammesso che questa Juventus, a causa della diversità di caratteristiche rispetto alle formazioni da lui allenate in precedenza, non potrà mai rispecchiare i livelli di spettacolarità di Napoli e Chelsea.

In altre parole, con questi uomini siamo destinati ad un triste allegrismo duraturo nei secoli? Sinceramente spero che quella del tecnico juventino sia una semplice boutade, e che il percorso di maturazione stia semplicemente incontrando delle fisiologiche crisi di rigetto dopo anni di cagonismo ad aumento esponenziale, ma non è da scartare l'ipotesi che, almeno al primo anno, difficilmente vedremo il gioco a memoria tanto auspicato.

Il cambio di mentalità forse sta già portando i primi frutti, migliorando sensibilmente l'approccio della squadra alle gare, ma trasformare l'acqua in vino è operazione da ritenersi miracolosa, che in duemila anni di storia è riuscita solo ad un Signore più grande di noi; con la primavera conto di vedere un sensibile miglioramento della condizione fisica, che porterà a mascherare meglio le eventuali lacune incolmabili, ma da ieri sera comincio a pensare che per vedere la Juve etichettabile come la squadra di Sarri, occorrerà attendere l'inizio della prossima stagione e l'innesto di uomini più adatti al progetto.

Nel frattempo vincere rimane comunque sempre una bella sensazione e, se alla fine toccherà ancora a noi, saremo tutti più disposti ad aspettare.


Pagelle

Szczęsny 6,5 - Sempre pronto, anche se delude un po' sul rigore, dove non accenna nemmeno la parata.

Cuadrado 5,5 - La solita spina nel fianco delle difese avversarie, ma dietro sbaglia troppo regalando palloni su palloni

Demiral 7,5 - Venti minuti da guerriero, con tanto di goal, poi lo sfortunato infortunio. Speriamo non costi troppo caro.

Bonucci 5,5 - In una serata stracolma di errori tecnici anche il capitano sbaglia sovente, pur senza perdere mai la bussola.

Alex Sandro 5 - Basta il regalo del rigore a giudicare la sua prestazione, comunque poco incisiva.

Pjanic 6 - Fa girare la squadra quasi sempre con ordine, anche se gli manca l'accelerazione che lo renderebbe un top player.

Rabiot 5,5 - La classe ce l'ha, ma gli manca ancora un po' di "garra" da mettere in campo quando la partita si complica.

Matuidi 6,5 - Paradossalmente quando il livello si abbassa, il valore della sua prestazione cresce. La battaglia nuda e cruda è il suo terreno preferito e all'Olimpico non ha deluso le aspettative.

Ramsey 6 - Dato in crescita di condizione si fa notare per il solito impegno, ma purtroppo per poco altro.

Dybala 6,5 - Conquista un rigore da fuoriclasse, arretrando spesso per provare ad entrare più nel vivo della manovra. Poco opportuna la polemica al momento del cambio.

Ronaldo 6,5 - Lampi da fuoriclasse assoluto, ma nelle poche opportunità di mettersi in mostra, a causa del baricentro ultra basso della squadra, risulta impreciso. Da lui ci si aspetta sempre di più.


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De Ligt 7,5 - Entra a freddo, beccando anche subito un giallo, ma non si fa condizionare e domina per tutto il resto della gara, stoppando provvidenzialmente in area Dzeko sul finire di gara. Senza dubbio il migliore in campo.

Higuain 6 - Non lesina mai impegno, ma un pizzico di attenzione in più per non farsi beccare sempre in fuorigioco sarebbe opportuna.

Danilo 5,5 - Ogni volta che la palla va dalle sue parti sale un brivido lungo la schiena. 





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