Juventus - Milan 1-0. Che c'è di nuovo?

Ronaldo. Original byAnton ZaitsevDerivative work, CC BY 4.0 
La Juventus regola all'Allianz Stadium (si può suggerire ai telecronisti di Sky che questo è il nome corretto quando ci si riferisce all'impianto della Continassa?) anche il Milan di Pioli, nemmeno a dirlo nella sua migliore versione stagionale, con una sola rete di scarto, segnata come d'abitudine nell'ultimo quarto di gara.

 Poche novità rispetto alle precedenti uscite della banda di Maurizio Sarri, con il copione che ha ricalcato abbastanza fedelmente quanto visto da Lecce in poi: tanto possesso palla, a dire il vero piuttosto sterile, poche occasioni e avversari lasciati liberi (forse un po' troppo) di agire in ripartenza. 

 Ma come nelle precedenti occasioni, terra salentina a parte, la squadra in un modo o nell'altro è riuscita ad arrivare alla vittoria grazie alla profondità della rosa e ai colpi dei propri campioni.
Il "brutto anatroccolo" non è ancora diventato un "cigno", ma l'essere in testa alla classifica ancora imbattuti e già agli ottavi di finale in Champions League con due giornate di anticipo sembra comunque garanzia della buona riuscita di un percorso.

 La vera novità della partita però riguarda Cristiano Ronaldo, nella sua peggior versione in campo e fuori: la sceneggiata al momento del cambio non è accettabile da parte di un campione come lui, così come inaccettabile e l'aver lasciato lo stadio prima della fine della partita.

Forse al campione portoghese sfugge il fatto che il lauto stipendio percepito è garantito ogni mese in cambio del massimo impegno in campo e in allenamento, e non solo per giocare, come vorrebbe e come ha dichiarato a France Football, in nazionale e in Champions League.

 Mi sbaglierò, ma dal momento della sua sostituzione in poi la squadra sembra aver iniziato a giocare più libera di testa, quasi come a voler dire: "facciamo vedere alla prima donna che vinciamo anche senza di lui..."

 L'anno scorso Cristiano è stato un esempio per professionalità e impegno, quest'anno sembra partito con uno spirito leggermente diverso; sarà, come dice Sarri, che problemi fisici lo stanno condizionando e tornerà più forte di prima, ma nel frattempo merita le critiche costruttive di tifosi, società e compagni.
Alla Juve nessuno è più importante della maglia, nemmeno lui.

 Franco

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