La notte del San Paolo, contro il Napoli più scarso dell'era moderna, si trasforma in un'inaspettata debacle per la truppa bianconera, scesa in campo fin da subito quasi infastidita dall'impegno, forse ritenuto ormai superfluo dati i risultati di Inter e Lazio nelle ore precedenti.
Io no.
Come ammesso dallo stesso Sarri, la Juventus è giunta colpevolmente nella città partenopea scarica mentalmente, conscia di poter vincere la partita (o almeno non perderla) per grazie divina, cosa che si è tradotta in un'eccessiva confidenza e sufficienza delle giocate, capaci di causare gli errori decisivi.
Gli uomini di Gattuso, bravi ad affrontare gli avversari imparando dalla lezione impartita ai piemontesi in Supercoppa dalla Lazio, attendono bassi, aspettando le occasioni di far male in ripartenza; la gara, più che vincerla il Napoli, l'ha evidentemente persa la Juventus.
Può capitare, forse non è il caso di fare drammi. La mano di Sarri, che secondo alcuni ancora non si vede, appare a me ben evidente nella mentalità della squadra, che ora anche in campi difficili come quello napoletano, sceglie di giocare e di prendere in mano la partita, anche se a volte, come ieri sera, non è concentrata nella maniera corretta per riuscirci.
Dopo aver vinto tanto l'effetto pancia piena è forse inevitabile e non appena il livello di stress si abbassa, la squadra si concede qualche fisiologica pausa mentale; il problema vero è che, abituati troppo bene in questi otto anni di successi a non perdere praticamente mai, la sconfitta ci appare oggi inammissibile.
Basterebbe però un po' di memoria storica per ricordare che una delle Juventus più belle e vincenti, quella di Marcello Lippi al suo primo scudetto in bianconero nell'annata 1994-95, perse in campionato ben sette partite, andando incontro anche a vere e proprie imbarcate come lo 0-3 casalingo contro la Lazio, la doppia sconfitta nei derby col Torino, e addirittura lo 0-1 casalingo contro il Padova.
Ieri si è perso, è vero, per errori individuali dei singoli, dando tuttavia fin quando il risultato era in equilibrio, di una netta supremazia territoriale. A parità di primo posto (perché occorre ricordare che siamo ancora primi), alzi la mano chi vorrebbe tornare indietro alle sofferenze di Allegri, con la squadra presa a pallonate e rintanata per 75 minuti nella propria metà campo.
Pagelle
Szczesny 4 - Errore da principiante sul goal di Zielinski, che spiana la strada al Napoli. Come il resto della squadra poco concentrato.
Cuadrado 4,5 - Tanta corsa e poca precisione. Irritante.
De Ligt 6 - L'ultimo ad arrendersi, forse poteva fare qualcosa sul secondo goal, ma nel complesso non me la sento di bocciarlo.
Bonucci 5 - Una serie infiniti di lanci nel vuoto, poco reattivo in occasione dei goal del Napoli.
Alex Sandro 5 - Un po' meglio del collega di fascia, ma comunque ben poco incisivo.
Alex Sandro 5 - Un po' meglio del collega di fascia, ma comunque ben poco incisivo.
Pjanic 5 - Ultimamente svolge il compitino senza brillare, ieri nemmeno quello.
Matuidi 4,5 - Non si capisce il senso del francese all'interno di questa squadra, che avrebbe bisogno di piedi decisamente migliori e di più dinamismo.
Bentancur 4,5 - Male da interno, malissimo da regista. Dopo gli elogi della coppa, decisamente un passo indietro,
Dybala 5 - Qualche buono spunto, ma non trova mai la giocata illuminante.
Higuain 5,5 - Nervoso ed impreciso, comunque uno degli ultimi ad arrendersi.
Ronaldo 6 - Trova il goal per l'ottava partita consecutiva, unica nota positiva della giornata, ma da lui in match come questi ci si aspetta di più.
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Rabiot 5 - Non lo si vede mai, se non in occasione del giallo rimediato.
Bernardeschi 4,5 - Pochi, imbarazzanti minuti. La sensazione è che per lui il tempo alla Juve sia agli sgoccioli.
Douglas Costa 5,5 - Lo spunto sta tornando quello dei tempi migliori, servirà nei momenti caldi della stagione.
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