Juventus - Lazio 1-3: sconfitta senza se e senza ma

Photo by Oalotaibi, CC BY-SA 4.0


La Supercoppa è andata, direzione Roma, sponda biancoceleste. Intendiamoci, al momento brucia, e anche parecchio, come sempre quando un trofeo non può essere aggiunto alla ricca collezione del Museum, ma se a fine anno potremo nuovamente contare sullo scudetto, magari la Coppa Italia e, chissà, forse anche qualcos'altro, la delusione rimarrà confinata in un angolo della mente.

Ma a differenza di quello che fanno praticamente tutte le altre tifoserie, a noi juventini piace ragionare sul presente e sul concreto, e queste due circostanze ci devono porre di fronte alla seconda sconfitta stagionale patita in pochi giorni, sempre contro il medesimo avversario e sempre con lo stesso punteggio.

Se quella dell'Olimpico però poteva parzialmente essere mitigata appellandosi ad alcuni episodi, arbitrali e non, piuttosto sfortunati, la debacle in terra araba non lascia spazio a nessun alibi; niente a cui ci si possa appellare come la sfortuna, le decisioni discutibili dei direttori di gara, gli episodi sfavorevoli... Nulla di nulla.


Si è perso perché, al momento, la squadra avversaria è più forte, non per qualità della rosa o come individualità, voci per le quali ritengo i nostri ancora una spanna superiori a tutte le concorrenti in Serie A, ma per organizzazione di gioco e condizione; fa male sentirlo dire, specie da parte di chi è abituato solo a guardare verso il basso, ma credo che al momento occorra prenderne atto.


La Juve tiene la palla generalmente il doppio degli avversari, ma un po' come il Portogallo anni '90, i cui giocatori erano definiti "i campioni mondiali del calcio senza porte", della stessa spesso non sa che farsene, sbilanciandosi e prendendo goal in ripartenza.

La difesa, fiore all'occhiello di tutti i cicli vincenti di Madama, si è rivelata di colpo un inguardabile colabrodo, per la quale il cambio di alcuni interpreti riesce solo a mitigare i sintomi di una malattia evidente, ma è forse il centrocampo il reparto di gran lunga più in sofferenza: Matuidi appare spesso un corpo estraneo alla squadra, regalando la sensazione di aver ormai sparato da tempo le sue cartucce migliori, Pjanic non riesce più a far girare la squadra con la dovuta velocità, Bentancour, ragazzo dal sicuro avvenire, è ancora troppo incostante, mentre Rabiot e Ramsey risultano ancora oggi, dopo quasi quattro mesi di Juve, oggetti misteriosi.

Alcuni oggi so sono appellati alla cabala, ricordando come le due precedenti sconfitte in Supercoppa, contro Milan e Lazio, siano avvenute negli anni in cui la squadra raggiunse la finale di Champions League; non so che effetto i precedenti possano avere sul futuro, ma pur restando ottimista sulla strada intrapresa, mi riesce difficile questa volta nascondere, per la prima volta in stagione, un pizzico di preoccupazione.


Pagelle

Sczesny 5,5 - Attento sull'ordinario, ma sui goal, specialmente il secondo, forse poteva fare qualcosa di più.

De Sciglio 5 - Si fa saltare come un principiante nell'occasione del primo goal, non incide come nelle precedenti apparizioni.

Demiral 6 - Ci mette la grinta e il solito cuore, ma finisce per perdere un po' la trebisonda insieme al resto del reparto.

Bonucci 5 - Quando si prendono tre reti il capo della difesa non può che avere le sue responsabilità. Perde l'equilibrio sul finale.

Alex Sandro 5 - Più avanti che indietro, ma senza combinare nulla di buono.

Pjanic 5 - Soffocato molto spesso dal pressing avversario non riesce a far girare la squadra come sarebbe lecito aspettarsi.

Bentancour 5,5 - Per provarci ci prova, e fa vedere anche qualcosa di buono, ma la sua discontinuità e le difficoltà del reparto rendono la sua prestazione insufficiente.

Matuidi 4,5 - Onestamente comincio a pensare che il suo posto in questa squadra non sia più meritato; non corre più come una volta, si trova spesso in avanti limitato da evidenti lacune tecniche, magari sarebbe ora di recuperare Emre Can.

Dybala 5,5 - Diventa capocannoniere della competizione grazie al goal facile facile in tap-in, ma fa vedere poco altro.

Higuain 5 - Non la vede praticamente mai, probabilmente il modulo a tre punte lo penalizza troppo. O forse ci siamo illusi troppo presto di aver ritrovato il vecchio Pipita?

Ronaldo 6 - Primo tempo di buona fattura, ma anche lui non riesce a trovare il guizzo giusto nella ripresa, stoppato troppo facilmente dalla difesa laziale.

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Cuadrado 4,5 - Entra al posto di De Sciglio, sbilanciando ulteriormente la squadra, senza tuttavia azzeccarne una in avanti; colpevole sul secondo goal quando si perde la marcatura di Lulic.

Ramsey 5 - Poco più di un vuoto cosmico. Se è questa la sua vera essenza temo che alla Juve avrà vita breve.

Douglas Costa 4,5 - Non salta più l'uomo nemmeno per sbaglio, spesso impreciso anche nei passaggi e con un fisico di cristallo. Peccato, perché le potenzialità per essere un top mondiale le avrebbe tutte.


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