Alti e bassi. Sembra essere questo il mantra ripetuto in questa prima parte di stagione quando ci si riferisce alla Juventus di Maurizio Sarri, che ieri sera contro il Parma ha inanellato la quinta vittoria consecutiva in campionato, portando il vantaggio sull'Inter ad un, per il momento, rassicurante +4.
Due passi avanti, uno indietro, poi ancora uno avanti e di nuovo uno in senso inverso. Non è la raffigurazione di qualche sensuale ballo caraibico, ma la metafora che più sembra descrivere la condizione dei bianconeri allo stato attuale delle cose, ora che siamo alla vigilia della fase calda di stagione, quella che culminerà con la ripresa della Champions League e con le decisive sfide scudetto di Primavera.
Dopo le ottime e convincenti prove contro Cagliari e soprattutto Udinese in Coppa Italia, la prestazione mandata in scena contro i ducali non si può definire esaltante, sebbene i campioni d'Italia abbiano mantenuto la solita netta supremazia territoriale, sprecando anche qualche comoda occasione per arrotondare il risultato.
A turbare i sonni dei tifosi della Vecchia Signora sono ancora le troppe amnesie difensive sulle palle da fermo e i soliti quarti d'ora finali, concessi all'avversario quasi a retaggio di un passato difficile da dimenticare del tutto, quando anche l'ultima delle provinciali veniva a Torino per fare la partita una volta passata in svantaggio.
Attenzione però, perché così come è da rilevare l'aumento della frequenza delle buone prestazioni, altrettanto da non sottovalutare è la diminuzione della sofferenza nei momenti critici degli incontri; Cagliari e soprattutto Parma hanno avuto spazio nella parte finale delle rispettive gare, senza tuttavia dare la netta sensazione di un imminente raggiungimento della via del goal.
Insomma un percorso di crescita (chi ci legge saprà che lo andiamo ripetendo da inizio anno) non ancora completato del tutto, che lentamente, ma inesorabilmente, sta progredendo settimana dopo settimana; ci saranno altre ottime prestazioni, altri passi indietro, ma le probabilità che la creatura arrivi allo sbocciare delle rose profumata come un fiore, crescono esponenzialmente.
Pagelle
Szczesny 6,5 - La solita partita che dura un quarto d'ora, quello finale, nel quale il portierone polacco si fa trovare sempre pronto.
Cuadrado 6,5 - In partite del genere serve più spingere che arretrare, difficile trovare al momento uno che interpreti il ruolo meglio di lui, anche se quando deve difendere non sempre è irreprensibile.
De Ligt 7,5 - Altra prova maiuscola del gigante olandese, che oltre ad arrivare (quasi) sempre primo sulle palle alte, spesso annulla gli avversari in anticipo o in chiusura.
Bonucci 7 - Qualche piccola sbavatura rimane, ma la maestosità dei suoi lanci e delle sue aperture hanno pochi eguali in Europa.
Alex Sandro sv - Parte discretamente, poi esce per infortunio, a quanto pare già patito nel riscaldamento. Forse sarebbe stato meglio lasciare il posto da subito a Danilo.
Pjanic 6 - Ordinato, passaggi spesso veloci, ma di incisivo, che si faccia ricordare, alla fine non molto.
Rabiot 6,5 - In grande crescita fisica e di fiducia, non sbaglia quasi nulla e regala preziosi inserimenti oltre che recuperi importanti.
Matuidi 6,5 - Dei tre è quello che ha il compito di fare legna, e lo fa alla sua solita rocciosa maniera. Sempre affidabile.
Ramsey 6 - In leggero miglioramento rispetto alle ultime prove, sfiora anche il goal allo scadere del primo tempo. Lo rivedremo probabilmente più brillante in primavera.
Dybala 7 - Gli assist e le giocate escono sempre dal suo magico sinistro, anche se approccia la gara con un pizzico di nervosismo in più del solito.
Ronaldo 7,5 - Altri due goal all'Allianz Stadium (che purtroppo da catino infuocato si è trasformato in silenzioso teatro d'oltretomba) e altra prestazione superba per impegno, corsa, giocate. Insomma, Ronaldo, il più forte giocatore del mondo.
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Danilo 6,5 - Sostituisce Alex Sandro a sinistra e se la cava piuttosto bene in entrambe le fasi pur senza acuti, probabilmente non nelle sue corde.
Higuain 6,5 - Quando entra la manovra offensiva della squadra sembra sempre beneficiarne, anche se non sempre gli equilibri vengono mantenuti dai compagni.
Douglas Costa sv - Una manciata di minuti, che lo vedono ancora più spettatore che protagonista.
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