Tutto su Jean-Claude Ntenda, nuovo gioiello bianconero




Dopo la mossa che ha portato in bianconero, anche se dalla prossima stagione, lo svedese di origini macedoni Dejan Kulusevski, prelevato dall'Atalanta ma in prestito al Parma, Fabio Paratici e il suo team hanno da poche ore messo a segno un ulteriore colpo in prospettiva, andando a prendere dal Nantes, una delle migliori società transalpine a livello di vivaio, il terzino diciottenne Jean-Claude Ntenda.

Dopo gli arrivi negli ultimi anni di altri due giovani francesi, Pogba e Coman, prelevati anch'essi a livello di squadre giovanili e lanciati in Serie A con la maglia bianconera, la dirigenza dei campioni d'Italia ha dunque sbaragliato nuovamente la concorrenza, se è vero, come sembra, che sul forte laterale difensivo dell'under 19 francese si erano catalizzate già le attenzioni di molti club europei.


Nativo di Champigny-sur-Marne, comune ad una manciata di chilometri da Parigi, Ntenda è arrivato al Nantes nel 2017, diventando subito uno dei pilastri delle rappresentative giovanili dei canarini, venendo convocato in pianta stabile anche nell'under 17 prima, e ultimamente nell'under 19, del suo Paese; i suoi punti di forza sono da individuare nella facilità di corsa, nel dribbling e nell'uno contro uno, mentre sono sicuramente da migliorare le capacità difensive.



Ha iniziato infatti la carriera da ala sinistra per poi retrocedere sulla linea difensiva, anche alla luce del fatto che la modernità del ruolo di terzino impone interpreti altrettanto capaci nelle due fasi; ha più volte dichiarato di volersi ispirare al brasiliano del Real Madrid, Marcelo, e alla Juventus verrà aggregato per il momento al settore giovanile guidato da Lamberto Zauli, ma non è escluso che, per valorizzarne l'acquisto, Maurizio Sarri non gli conceda qualche comparsata anche in prima squadra.

L'orientamento del club piemontese, alla luce degli ultimi affari di mercato, appare pertanto sempre più orientato all'investimento verso i giovani talenti del panorama mondiale, che possano nel migliore dei casi garantire un ricambio generazionale adeguato, o in alternativa assicurare delle ottime plusvalenze future che garantiscano il rifinanziamento e l'acquisto di nuovi campioni.


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